Alla scoperta delle 3 farine della pinsa

Frumento, soia e riso, rigorosamente nelle giuste proporzioni. Le 3 farine della pinsa creano un prodotto ormai inconfondibile.
Il successo della pinsa romana si deve alla capacità di assecondare le tendenze di consumo degli ultimi 20 anni e all'abilità di adeguare una ricetta tradizionale amata in tutto il mondo ai gusti, alle esigenze e allo stile di vita del consumatore odierno.
Il sapore della pinsa è unico e inconfondibile, e molti lo riconoscono grazie alla combinazione di croccantezza e morbidezza. Inoltre, la leggerezza della pinsa è un altro elemento che la distingue dalla pizza tradizionale e, senza comprometterne il gusto o la qualità, la rende digeribile e gustosa.

Tutto parte dalla qualità della farina

Il successo della pinsa ha suscitato molta curiosità. Consumatori e operatori si sono interrogati (e, almeno parzialmente, lo fanno ancora) non tanto sull’origine, quanto piuttosto sugli ingredienti che hanno determinato un successo senza confini.
Per valutare la qualità della farina occorre una conoscenza dettagliata della tipologia e della provenienza del grano, nonché dei processi di trasformazione e raffinazione (abburattamento) applicati. Occorre poi approfondire i temi della forza della farina e della tenacità, con particolare attenzione per il primo. La forza della farina (W), infatti, è la capacità della stessa di assorbire i liquidi durante l'impasto, e rappresenta quindi un vero e proprio tratto distintivo della pinsa, che per definizione si fonda su impasti ad alta idratazione e lunghe lievitazioni, che determinano digeribilità e leggerezza.

Alla scoperta di un mix di successo: le 3 farine della pinsa

La qualità della materia prima è un fattore di successo per qualsiasi prodotto alimentare, ma in questo caso non è l’unico. L’elemento distintivo della pinsa è il mix di farine utilizzato per la preparazione, che oltretutto è la principale innovazione rispetto all’illustre antenato. La miscela di farine è composta da farina di frumento, farina di soia, riso e Pasta Madre, il tutto a creare un impasto leggero e povero di grassi e zuccheri.
La farina di frumento è l’ingrediente principale, supporta lunghe lievitazioni e conferisce al prodotto finale il suo sapore caratteristico. È ricca di nutrienti essenziali, tra cui carboidrati, proteine, fibre, sali minerali e vitamine del gruppo B, con i carboidrati ovviamente in testa (85%), seguiti dalle proteine (13%) e dai grassi (2%). La farina di frumento si ottiene dalla macinazione del grano tenero, è altamente digeribile e ben tollerata dal nostro organismo.
L’unica accortezza, relativa alla farina di frumento, riguarda l’indice glicemico, che può aumentare rapidamente e potrebbe rappresentare un fattore di rischio per alcune patologie metaboliche. Nonostante ciò, questa farina ha proprietà benefiche per la salute intestinale grazie alla ricca presenza di fibre alimentari, che mantengono in salute il microbiota intestinale.
La farina di soia, estratta dai semi della pianta omonima, contribuisce al mix di farine della pinsa e al prodotto finale con il suo caratteristico colore e la friabilità. Essendo priva di glutine, è l’ideale per chi soffre di intolleranza o, più semplicemente, per chi cerca un impasto leggero, proteico a e basso contenuto di amidi. Inoltre, la farina di soia è un’ottima scelta per chi desidera limitare l'assorbimento di zuccheri, avendo un indice glicemico più basso di altre farine. Nella miscela della pinsa, la farina di soia viene miscelata al frumento, ma in percentuale minore.
Per completare il mix di farine della pinsa, troviamo quella di riso cotto. Questa farina ha una caratteristica interessante: cattura l'acqua che normalmente evaporerebbe, e per questo fornisce morbidezza all'interno dell'impasto e croccantezza all'esterno. È la farina di riso a conferire alla pinsa quella combinazione di morbidezza e croccantezza che la rende unica nel suo genere.
Il mix di farine alla base della pinsa romana non è certamente casuale, bensì il frutto di rigorosi processi di ricerca e di continua sperimentazione. La sua composizione, che peraltro evolve insieme al prodotto, è un segreto che custodiamo per garantire un bilanciamento perfetto, un risultato replicabile e un prodotto con caratteristiche fortemente distintive.

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