Conservazione della pinsa: come mantenerla gustosa a lungo, anche dopo l’apertura

Il tema della conservazione degli alimenti è di fondamentale importanza per l'industria alimentare, e la produzione della pinsa non fa eccezione. La necessità di fornire alimenti sicuri e di alta qualità al consumatore finale è infatti un’esigenza primaria non soltanto di chi produce, ma di tutti gli attori della filiera alimentare. La conservazione gioca un ruolo critico in questo processo.
Volgendo lo sguardo alla conservazione della pinsa, molte persone si domandano se sia meglio conservarla in frigorifero o a temperatura ambiente, oppure se ne esista anche una versione surgelata. In questo caso, è poi importante distinguere tra surgelato e congelato. Inoltre, cosa succede se si apre il contenitore di Nuvola e poi, per un qualsiasi contrattempo, non la si può consumare subito, o meglio dopo i canonici cinque minuti di cottura?
In questo articolo cercheremo di fornire tutte le informazioni di base per conservare la pinsa in modo corretto e per rimediare di fronte a errori o semplici imprevisti.

Conservazioni degli alimenti: il grande alleato è il freddo

Qualsiasi sostanza organica è soggetta a deperimento poiché i suoi componenti vanno incontro a processi di alterazione chimica più o meno rapidi a seconda delle condizioni di conservazione e del tipo di alimento. I principali acceleratori sono l’aria, l’acqua e la luce.
Tra i panificati ci sono importanti differenze, ma è noto ai più il rapido indurimento del pane comune, dovuto alla perdita di umidità e al contestuale indurimento dell’amido. Inoltre, il pane è vulnerabile alla crescita delle muffe.
Processi come il congelamento o il surgelamento degli alimenti tendono a bloccare, o meglio a rallentare, la crescita dei microrganismi e dell'attività enzimatica che determina l’alterazione delle caratteristiche organolettiche e il deperimento del cibo.
  • Con il processo di congelamento, realizzabile facilmente anche con un freezer domestico, si porta l’alimento a una temperatura tra -7° e -12°, o fino ai -18° per carne e pesce. È un metodo efficace per prolungare la conservazione degli alimenti, ma comporta la perdita di alcune proprietà organolettiche. Anche congelato, l’alimento difficilmente si conserva più di qualche mese.

  • Il surgelamento è invece un processo industriale regolato che punta a portare gli alimenti a temperature inferiori ai -18° nel minor tempo possibile. Si parla anche di abbattimento (negativo) per sottolineare proprio la velocità del processo. Surgelare consente di conservare i cibi più a lungo e senza perdita di caratteristiche nutrizionali. Ovviamente la catena del freddo va mantenuta lungo tutto il percorso dell’alimento dalla produzione al punto vendita.

Conservazione della pinsa: fino a 18 mesi, se surgelata

La conservazione della pinsa Di Marco dipende dal tipo di prodotto e dalla linea d'offerta a cui appartiene.
Per il mercato professionale (horeca), ovvero per la ristorazione, Di Marco offre una linea completa di basi realizzate con un processo di lavorazione manuale e totalmente prive di conservanti. L’assenza di conservanti fa si che si debba ricorrere al surgelamento; infatti, queste basi vengono preventivamente abbattute a -18° gradi e, garantendo il rispetto della catena del freddo, possono essere conservate dai clienti fino a 18 mesi.

Conservazione di Nuvola: da frigo o Ambient?

La conservazione del prodotto Nuvola destinato ai consumatori finali e venduto nei punti vendita della GDO, è gestita in modo diverso. Nuvola non viene sottoposto a surgelamento, ma viene invece presentato nei banchi frigo in due versioni: Classica e Multicereali. Inoltre, la versione Classica viene proposta anche fuori dai frigo nella variante Ambient. In entrambi i casi, il prodotto è confezionato in atmosfera modificata per garantire freschezza e una shelf-life più lunga, senza l'utilizzo di conservanti chimici.
Nuvola “da frigo”, sia nella versione Classica che Multicereali, si conserva in frigorifero a una temperatura compresa tra 0°C e 4°C. La versione Ambient, invece, può essere conservata a temperatura ambiente, ma è comunque importante verificare la data di scadenza e conservare il prodotto in un luogo fresco e asciutto.
Nuvola Ambient è più facile da esporre in punto vendita e non occupa spazio nel frigorifero di casa, lasciando spazio ad altri alimenti. Ciò che la distingue dai prodotti da frigo è l’aggiunta di acido sorbico, un conservante naturale che garantisce lunghi periodi di conservazione senza alterare gusto, consistenza e freschezza del prodotto. Anche in questo caso, Nuvola è confezionata in atmosfera modificata proprio per prolungarne la conservazione.

Nuvola si conserva una volta aperta?

Cosa succede, infine, se per caso apriamo la confezione di Nuvola e, a causa di qualsiasi imprevisto, non possiamo consumarla subito? Oppure, caso ancor più comune, se acquistiamo il pack da due prodotti ma ne possiamo consumare immediatamente uno solo?
Certamente, non dobbiamo buttare via nulla, ma dobbiamo essere consapevoli di doverla consumare in tempi brevi. Nel frattempo, ci sono almeno due possibilità per allungare i tempi di conservazione:
  • In frigorifero, sigillando il prodotto con della pellicola per alimenti. Tuttavia, è importante consumare la pinsa entro pochi giorni.
  • Tecnica del sottovuoto, se si dispone del macchinario adatto. In questo caso, è necessario prestare attenzione a mantenere un po' d'aria nel sacchetto per evitare che la base si rovini.

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