La storia della pinsa Di Marco: com’è nata, l’origine e il suo futuro

La storia della pinsa è un affascinante connubio di ricerca, competenze e, soprattutto, di passione profonda. È proprio questa passione che ha motivato Corrado Di Marco, fondatore dell’azienda e discendente di una delle famiglie più antiche di panificatori romani, a creare un prodotto unico e in grado di unire gusto, autenticità e benessere in una sola soluzione.

Gusto, ma anche leggerezza

Ma partiamo dagli albori. La storia della pinsa inizia alla fine degli anni ‘70, in un mercato profondamente diverso rispetto da quello attuale. La pizza dell’epoca era sì un prodotto gustoso e apprezzato, ma anche piuttosto pesante e scarsamente digeribile
La tendenza alla cucina leggera e sana, attenta alle calorie, ai dati nutrizionali e povera di grassi sarebbe nata in seguito, ma fin da subito Corrado Di Marco rilevò l’opportunità di innovare creando un prodotto più leggero e digeribile, ma senza compromessi sotto il profilo del gusto. 
Nacque così il primo brand di successo dell’azienda, PizzaSnella, che ancora oggi rappresenta uno dei suoi marchi di maggiore successo. Per la prima volta, venne impiegato un mix di farine di frumento e di soia, che sarà la base su cui verrà intrapreso il percorso di sviluppo e di realizzazione della pinsa romana. 

La storia della pinsa: il mix di farine e la fermentazione

Ricerche e sperimentazioni continuarono senza sosta. Ci si concentrava soprattutto sul processo di fermentazione, nel tentativo di superare la semplificazione del lievito di birra per tornare ad una lievitazione più naturale, lenta e salutare. Da oltre 2.000 sperimentazioni derivò quella stessa Pasta Madre di frumento essiccato che è uno degli elementi distintivi della pinsa Di Marco. 
Sempre alla ricerca si deve il mix di tre farine che rappresenta l’essenza innovativa del prodotto. L’intuizione iniziale di Corrado Di Marco fu quella di voler eliminare lo strutto, poiché consapevole che i grassi animali non avrebbero assecondato il cambiamento in atto nelle esigenze dei consumatori e non avrebbero quindi avuto un gran futuro. L’obiettivo, certamente sfidante, era utilizzare tecniche diverse per ottenere un effetto analogo. 
Per i frumenti si è andati alla ricerca di prodotti che potessero garantire una buona tenuta di lievitazione e, soprattutto, che avessero sapore, una caratteristica normale nei prodotti antichi ma tutt’altro che scontata in quelli di oggi. 
È stata poi introdotta la farina di soia, già utilizzata per PizzaSnella, che ha giocato un ruolo fondamentale sostituendo lo strutto e conferendo alla pinsa leggerezza, friabilità, sapore e anche un colore accattivante. Infine, ma non per importanza, è stata aggiunta la farina di riso cotto. Una volta cristallizzato, infatti, il riso non assorbe l’acqua e al momento della cottura gonfia leggermente formando uno strato superficiale croccante, che ancora oggi è il tratto distintivo della pinsa romana. 

Dal 2001 ad oggi e le evoluzioni future

La nascita ufficiale della pinsa, datata 2001, fu la risposta a una crescente e sentita esigenza di un prodotto che fosse non solo gustoso, ma anche leggero e facilmente digeribile
Da allora, la ricerca, la sperimentazione e la costante evoluzione del mix (che rimane un segreto ben custodito) sono state rivolte al perfezionamento del prodotto, con l'obiettivo di soddisfare sempre meglio questi requisiti. Il suo nome deriva dal latino pinsere, che significa premere, e identifica il gesto che il pizzaiolo esegue sull’impasto per ottenere la tipica forma ovale allungata. La pinsa, però, non risale all’era degli antichi romani: è un prodotto moderno, nato per soddisfare le esigenze dei nostri tempi. 
Per molti anni, le pinserie si contarono sulle dita di una mano. Ogni innovazione ha bisogno di un periodo di consolidamento e di adozione, ma se i presupposti sono solidi, l’unico esito possibile è il successo. Oggi la pinsa Di Marco è un prodotto esportato in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, e si contano più di 7.000 pinserie attive, in crescita ogni giorno. La pinsa Di Marco è disponibile sia per il canale horeca, e in particolare per la ristorazione, ma anche nei punti vendita GDO con il brand Nuvola. 
Il futuro si prospetta promettente. I consumatori riconoscono non solo il suo carattere innovativo, ma anche la sua versatilità: la pinsa si adatta ai gusti di chiunque e si presta anche a diete vegetariane e vegane. Il prodotto è in costante evoluzione, con sperimentazioni quotidiane, e arriveranno anche nuovi prodotti in grado di soddisfare gusti ed esigenze in continua evoluzione.

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