Nel mondo della ristorazione, non importa da dove arrivino i trend: ciò che conta è saperli leggere, interpretarli e tradurli in esperienze coerenti con i nuovi stili di vita. I clienti cambiano abitudini, orari, esigenze alimentari e aspettative: il compito di un imprenditore è intercettare i segnali e trasformarli in opportunità. Uno su tutti? Il brunch.
Cos’è il brunch e perché è un’opportunità per i ristoratori
Nato nei paesi anglosassoni, il brunch è l’unione tra colazione (breakfast) e pranzo (lunch). È un pasto che si colloca in una fascia oraria piuttosto ampia, di solito tra le 10:30 e le 14:00, e che lascia grande libertà nella proposta gastronomica, alternando dolce e salato, piatti caldi e freddi, preparazioni espresse o da banco.
Sebbene il modello a buffet sia quello più riconoscibile, molti locali stanno virando verso formule più leggere, con piatti à la carte pensati per essere condivisi o serviti in piccoli assaggi. A rendere il brunch ancora più interessante è il suo legame con il tempo libero: è un momento informale, rilassato, spesso associato al weekend e ideale per chi dispone di uno spazio all’aperto, un dehors o anche solo qualche tavolo su strada.
Dal punto di vista di un imprenditore della ristorazione, il brunch è un’occasione per ampliare le fasce orarie di servizio, ottimizzare la cucina in momenti tradizionalmente fermi e attrarre un pubblico più ampio, dalle famiglie ai giovani, fino a chi lavora in smart working e cerca un’alternativa al pranzo classico. Con la giusta proposta, può diventare un appuntamento fisso e ad alta marginalità.
Cosa preparare per un brunch, dai mini-toast ai muffin
Per chi ha già un’attività avviata, impostare l’offerta per il brunch può essere più semplice: conoscere gusti, abitudini e fasce orarie preferite dalla propria clientela consente di fare scelte più mirate. Ma anche chi parte da zero o vuole sperimentare qualcosa di nuovo può costruire un menù efficace, purché tenga a mente che il brunch è un pasto completo e abbondante, che deve soddisfare sia chi ha voglia di dolce che chi preferisce il salato.
Qualche proposta salata
Un buon punto di partenza è bilanciare proposte leggere e piatti più sostanziosi. Sul fronte salato, si può spaziare da piccoli stuzzichini come mini-toast, quiche, verdure grigliate o frittatine monoporzione, fino a proposte più “da pranzo” come torte salate, uova in varie declinazioni o piatti con cereali e legumi. L’importante è puntare sulla varietà e sulla possibilità di comporre un pasto completo anche con diversi assaggi.
Non possono mancare i dolci
Per quanto riguarda il dolce, non devono mancare proposte come torte soffici, muffin, crostate o yogurt con frutta. Anche in questo caso, porzioni ridotte e combinabili tra loro aiutano a creare un’esperienza dinamica e personalizzabile. Una buona idea può essere quella di inserire almeno un dolce “di casa”, che richiami la tradizione e rafforzi l’identità del locale.
Pinsa-brunch: 4 idee di successo
La pinsa è un alleato ideale per chi vuole differenziare la propria offerta con un prodotto artigianale, leggero e altamente personalizzabile. Ecco cinque modalità per offrirla in modo coerente con il format.
Mini pinse da degustazione
In versione mini, la pinsa può essere servita in assaggio, magari su taglieri misti o in combinazioni da condividere. Tagliata in piccoli spicchi o cotta in formato ridotto, può accompagnare l’aperitivo di benvenuto oppure entrare nel menù come proposta finger food. L’ideale è puntare su ingredienti di stagione, verdure grigliate, erbe aromatiche e topping gourmet che incuriosiscono senza appesantire.
Pinsa ripiena: il piatto sostanzioso
Chi cerca qualcosa di più strutturato troverà nella pinsa ripiena un’opzione perfetta. Farcita a portafoglio o chiusa tipo calzone, può essere il piatto forte del brunch. Si può spaziare dalla classica versione con mozzarella, pomodoro e basilico (un omaggio alla margherita), a proposte più originali con pollo speziato e hummus, pulled pork e cipolla caramellata, uova e pancetta, o ingredienti fusion come crema di edamame, salmone e lime.
Pinse dolci: l’alternativa che funziona
La pinsa dolce è ancora poco conosciuta, ma ha tutte le carte in regola per diventare un tratto distintivo del brunch. Servita calda o tiepida, può essere proposta con crema pasticcera e frutta fresca, ricotta e miele, confetture artigianali oppure una base al cioccolato fondente con pere e noci. Tagliata in quadrotti o servita intera, è ideale per chi desidera chiudere in dolcezza.
Pinse brunch-style
Il brunch internazionale ha i suoi ingredienti iconici: uova (in camicia, strapazzate…), avocado, salmone, formaggi morbidi e salse. La pinsa può accogliere questi stessi elementi, magari rileggendoli in chiave mediterranea: ad esempio, una base con uova e avocado arricchita da pomodorini confit e basilico, oppure una pinsa con salmone, robiola e scorza di limone. L’effetto è una proposta moderna, ricca ma digeribile.