La pinsa romana ha conquistato un posto di rilievo tra le proposte della ristorazione italiana, e sono sempre di più gli operatori del settore che valutano l’idea di aprire una pinseria, attratti da un format moderno, differenziante e ad alto potenziale.
Ma come ogni progetto imprenditoriale, costruire un’attività sostenibile e redditizia richiede basi teoriche solide, competenze gestionali, consapevolezza delle dinamiche di sala e di cucina e visione commerciale. La formazione, per sé e i propri collaboratori, è fondamentale per il successo dell’iniziativa. In questo articolo esploreremo tutti gli ambiti che un aspirante imprenditore deve presidiare per aprire una pinseria di successo.
Competenze gestionali e conoscenza delle norme
Aprire una pinseria significa, prima di tutto, avviare un’impresa. Questo implica la capacità di affrontare aspetti che vanno oltre la qualità del prodotto che si offre: pianificazione economica, gestione delle persone, controllo dei costi e adempimenti normativi sono elementi essenziali per garantire stabilità.
Potrebbe non essere molto complesso, ma è pur sempre fondamentale avere un business plan, con una solida struttura di costi fissi e variabili e la previsione degli investimenti, ma senza dimenticare la gestione del personale: sapere come costruire una squadra, organizzare i turni e motivare i collaboratori impatta direttamente sulla qualità del servizio offerto ai clienti.
Altrettanto fondamentale è la conoscenza dell’ecosistema normativo in cui si opera. La ristorazione è un settore fortemente regolamentato, che impone l’osservanza di norme igienico-sanitarie (es, relative alla manipolazione e conservazione degli alimenti), requisiti urbanistici e autorizzativi, contrattualistica del lavoro, gestione dei rifiuti, sicurezza sul lavoro e gestione delle emergenze. Non conoscere questi aspetti o sottovalutarli può comportare gravi conseguenze economiche e reputazionali.
Le competenze tecniche: fondamentali per differenziarsi
Alla base un progetto di successo c’è certamente la capacità di realizzare una pinsa a regola d’arte, come da ricetta originale di Corrado Di Marco.
Come creare una pinsa impeccabile
La qualità del risultato finale dipende da quanto si padroneggiano gli ingredienti e le caratteristiche dell’impasto – mix di farine, alta idratazione, lunga lievitazione – e da quanto si è in grado di replicare il lavoro in modo costante, ogni giorno. C’è sicuramente un procedimento da seguire, ma non bisogna pensare che sia tutto meccanico: avere conoscenze tecniche adeguate permette di padroneggiare le materie prime, di comprenderne la qualità e di proporre la propria interpretazione, che si avvicini ai gusti del proprio target di clienti.
Scelta delle farciture e costruzione della proposta
Realizzare una buona base è il primo passo. Chi apre una pinseria deve saper costruire un’offerta gastronomica ben pensata, capace di valorizzare la pinsa senza banalizzarla. In questo senso, la formazione deve includere anche la scelta delle farciture, gli abbinamenti, la conoscenza degli ingredienti stagionali e la valorizzazione delle eccellenze territoriali. Il bilanciamento tra creatività e tradizione è un tema chiave: le ricette gourmet, per esempio, funzionano quando sorprendono senza perdere autenticità.
Ampliare l’offerta
Accanto alla pinsa, è utile completare l’offerta con altri prodotti, anch’essi da realizzare a regola d’arte: fritti moderni di qualità, proposte gluten free, varianti come la pizza in teglia, la pala romana o la pizza classica. Non si tratta solo di “allargare il menù”, ma di costruire un’offerta che mantenga coerenza, qualità e identità. Anche in questo caso, la differenza la fa la competenza tecnica: friggere in modo corretto, bilanciare l’umidità di una teglia, servire una pala croccante richiede conoscenze sempre aggiornate.
Come garantire la migliore esperienza ai clienti
Ai fini del successo di un’attività, la qualità del prodotto e dell’esperienza complessiva hanno praticamente lo stesso peso. Una pinseria moderna deve offrire di più di un prodotto ben fatto: deve curare ogni aspetto dell’accoglienza e del servizio. E anche questo si ottiene con la formazione.
Formare il personale di sala non significa solo istruire alla cortesia. Chi presenta una pinsa deve conoscerne le caratteristiche, raccontarne il valore, spiegare cosa la distingue da una pizza tradizionale. Deve saper consigliare un abbinamento, rispondere con sicurezza alle domande del cliente, valorizzare ingredienti e preparazioni.
Attenzione poi ai tempi di attesa, alla gestione delle comande, alle intolleranze e alle preferenze dei clienti, con capacità di ascolto e relazione. Un team formato su questi aspetti è in grado di fidelizzare.
Di Marco e la formazione: un ecosistema a supporto del successo
Di Marco non è soltanto sinonimo di qualità del prodotto. L’azienda ha sempre interpretato il proprio ruolo non solo come fornitore dell’ingrediente chiave della pinsa, ma come partner capace di supportare progetti di successo.
Nel corso degli anni, Di Marco ha affiancato i propri clienti professionali attraverso numerose demo organizzate presso i propri locali, momenti formativi pensati per trasferire competenze pratiche, aggiornamenti tecnici e ispirazioni. Parallelamente, ha costruito una rete di collaborazioni con professionisti, aziende specializzate ed enti di formazione, con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo delle conoscenze necessarie a distinguere la propria proposta.
A titolo di esempio, Di Marco è partner storico dell’Associazione Originale Pinsa Romana, che certifica pinserie e pinsaioli garantendo uno standard qualitativo elevato e fedele alla tradizione. Allo stesso modo, sostiene le attività della Pinsa School, punto di riferimento per la formazione tecnica e pratica su pinsa e prodotti affini, dai fritti alla pizza in pala.
Queste iniziative si inseriscono in un ecosistema più ampio in cui Di Marco collabora con realtà formative riconosciute a livello nazionale, contribuendo alla crescita di nuove professionalità nel mondo della ristorazione e promuovendo una cultura della pinsa rigorosa, attuale e sostenibile.
